Nella Piazza d'Armi del Forte di Bard la presentazione ufficiale con la magistrale interpretazione del baritono Federico Longhi
Prima del 27 aprile, di quest'anno, i "Cavalieri", ossia tutti gli insigniti di onorificenze cavalleresche, un secolare istituto
con cui in tutto il mondo vengono concessi a persone, che hanno fornito un esemplare contributo alla società, un particolare riconoscimento,
non disponevano di un inno nel quale riconoscersi.
Da quella data, con grande soddisfazione del conte Maurizio Monzani, segretario generale dell'A.N.I.O.C. - Associazione Nazionale Insigniti di
Onorificenze Cavalleresche - e di tutti i partecipanti al Raduno Interregionale che si è svolto a Bard, nel Forte alle porte della Valle d'Aosta, l'
"INNO DEI CAVALIERI" è una certezza ed una magnifica realtà. Dopo l'esibizione della Banda di Pont-Saint-Martin, diretta dal maestro Valter Chenuil, nella
Piazza d'Armi del Forte, anche il baritono Federico Longhi, accompagnato dal maestro Carlo Benvenuto, ha interpretato il nuovo inno, che così ha ricevuto
dalla speciale platea la prova del fuoco e il battesimo. Il maestro Longhi ha provocato nei presenti una standing ovation, che è lungamente risuonata tra
le antiche pareti della piazza. Infatti, tutti i partecipanti al convegno, dopo aver ascoltato la possente voce del baritono valdostano, che ha fatto
letteralmente vibrare i vetri delle finestre del Forte, si sono alzati in piedi per continuare ad applaudire la suggestiva interpretazione.
Nelle rituali presentazioni il sindaco di Bard, Cesare Bottan, ha espresso la sua commozione per la scelta del luogo da parte della delegazione A.N.I.O.C.
della Valle d'Aosta per il Convegno. Successivamente anche il presidente della Regione, l'onorevole Luciano Caveri, ha espresso gradimento per l'iniziativa,
condividendone gli obiettivi, e, soprattutto, apprezzando la musicalità dell'inno e il valore morale delle sue parole.
L'idea dell' "INNO DEI CAVALIERI" è nata come una sfida circa due anni fa durante un convegno A.N.I.O.C. a Torino. In quella occasione il conte Maurizio Monzani
e il delegato regionale del Piemonte, cav. di gran croce Carlo Varni, consentirono alla delegazione A.N.I.O.C. della Valle d'Aosta di dare corpo al progetto.
Ebbene, oggi l'inno è una realtà e dal 27, come ha affermato il conte Monzani, «... è diventato l' "INNO DEI CAVALIERI" non solo Italia, ma dell'Europa e di
tutto il mondo. Le parole del testo sono un incitamento alla pace, alla concordia, alla solidarietà, alla difesa della società. Un invito per tutti i "Cavalieri"
per ben operare e favorire la distensione fra i vari popoli, riconoscendo positivamente la diversità tra le varie culture e religioni».
Nella seconda parte del convegno, dopo l'introduzione del delegato A.N.I.O.C. regionale, comm. Antonio Vizzi, è stato ascoltato il Coro Mont-Rose di Pont,
diretto dal maestro Silvio Vuillermoz (un altro protagonista dell'esaltante avventura musicale e canora), che ha proposto l'Inno dei Cavalieri e, successivamente,
con un sottofondo del commovente brano Signore delle Cime, sono stati letti i nomi dei defunti. Un momento certamente significativo perché ricordare i morti,
ossia coloro che sono passati prima di noi dalle nostre file, è un dovere morale imprescindibile per mantenere il legame con la storia e con le nostre tradizioni.
In tale circostanza sono stati ricordati due pilastri dell'A.N.I.O.C.: il conte Feliciano Monzani, padre fondatore dell'Associazione, nel lontano 1949, e il cav.
di gran croce Maurizio Buillet, suo grande amico e estimatore, che nel 1989, fondò la delegazione della Valle d'Aosta.
Successivamente, dopo il rituale saluto ai convenuti, il conte Maurizio Monzani ha dato inizio ai lavori della giornata.
Hanno preso, quindi, la parola: il presidente della Comunità Mont-Rose, la settima della regione, Alberto Crétaz, che si è dichiarato molto soddisfatto
dell'iniziativa, soprattutto perché ha coinvolto numerose professionalità locali; e il cav. di gran croce Carlo Varni, delegato A.N.I.O.C. della regione
Piemonte, che ha sottolineato il lungo percorso, dalla nascita dell'idea alla realizzazione dell'Inno. «L'idea, elaborata circa due anni fa tra le delegazioni
del Piemonte e della Valle d'Aosta, oggi, si può dire compiuta. Viene quindi colmato - ha aggiunto Varni - un vuoto che, nell'istituto del titolato di onorificenze
cavalleresche, veniva registrato fino ad oggi».
Dopo il delegato Varni ha preso la parola il dottor Nino Boeti, consigliere regionale del Piemonte, che dopo i saluti personali ha detto «...
È con vivo piacere che porto a tutti voi il saluto della regione Piemonte e della sua presidente Bresso Mercedes. Un piacere particolare perché il vostro
convegno si svolge in questa magnifica fortezza che io ho già avuto modo di visitare e che ha visto uno straordinario recupero e utilizzo come Museo delle
Alpi. Le nostre regioni hanno lavorato molto al recupero del proprio patrimonio storico e architettonico. Per noi l'ultimo grande lavoro è stato il recupero
della Reggia della Venaria che, a pochi mesi dall'apertura, è già stata visitata da 350 mila persone. - Il dottor Boeti ha poi concluso rivolgendosi agli insigniti - ...
Io vi ringrazio perché il vostro impegno civile e morale darà il suo contributo affinché il nostro Paese possa continuare ad essere un Paese libero, civile e democratico»
È stata poi la volta delle tre relatrici. La professoressa Margherita Barsimi, che è tra l'altro cavaliere all'O.M.R.I. iscritta alla delegazione della Valle d'Aosta,
ha sviluppato la figura del "Cavaliere", tracciandone la storia e le origini, per confermare l'attuale positivo valore nel XXI secolo. Successivamente, la dottoressa
Anna Fosson ha illustrato la legge regionale con la quale anche in Valle d'Aosta, da due anni, si sente il bisogno di concedere speciali onorificenze: Amis de la
Vallée d'Aoste e Chevalier de l'Autonomie. Si tratta della prima iniziativa del genere a livello regionale in Italia; un progetto interessante che altre regioni
potrebbero prendere ad esempio per premiare nel proprio ambito i cittadini più meritevoli. Infine, la professoressa Anna Maria Traversa, insignita delle Palmes
Académiques, una prestigiosa onorificenza concessa dal Ministero della Cultura francese, ha ricordato come le onorificenze cavalleresche, un tempo limitate
alle corti, alle dinastie e al clero, con Napoleone, siano diventate un'opportunità per tutti i componenti della Società.
Durante il convegno sono stati festeggiati tre personaggi speciali: il cav. di gran croce Achille Compagnoni, conquistatore del K2 nel 1954, il cav.
Giovanni Bonin, presidente della Sezione Combattenti e Reduci della Valle d'Aosta e il comm. Adolfo Formento Dojot. Tre figure esemplari di titolati di onorificenze, che, con la somma delle loro età,
costituiscono ben tre secoli di storia.
Tra le numerose delegazioni del Piemonte, della Liguria e della Lombardia, presenti, ci piace ricordare quella comunale di Rivoli che ha partecipato con 33 iscritti oltre al loro delegato, il cavaliere Filippo Magistro.
Anche il CD, distribuito al termine del Convegno,
deve essere considerato un egregio risultato di squadra. Le parole del cav. Margherita Barsimi sono state musicate dal maestro Carlo Benvenuto: certamente un risultato encomiabile che va ascritto al merito delle delegazioni A.N.I.O.C. del Piemonte e
della Valle d'Aosta, che sono state sempre confortate dalla segreteria Nazionale dell'Associazione. Infine, è stata necessaria anche l'attività imprenditoriale valdostana. Infatti, Andrea Dugros, fine musicista e abile programmatore, ha consentito
all'A.N.I.O.C. della Valle d'Aosta di dotarsi di un supporto informatico di elevato pregio. Andrea Dugros e Carlo Benvenuto hanno anche provveduto ad armonizzare l'inno per l'interpretazione di Federico Longhi.
Una speciale menzione deve essere rivolta alla Fondazione Forte di Bard ed in particole alla dottoressa Paola Finetto per l'ottimo risultato della giornata.
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